Polly Hammond sui Millennial: come trasformare una sfida in un’opportunità

Ott 30, 2019

A wine2wine 2019, Polly Hammond, Digital Communications e Branding Specialist, parlerà dell’effetto positivo che il segmento dei Millennial ha avuto sul mondo del vino e delle potenzialità di questo gruppo di diventare la piazza più importante per i produttori. La Hammond, che è anche autrice di The Must Read, una newsletter sul marketing digitale del vino, presenterà in particolare i modi in cui questo gruppo interagisce con il concetto di brand identity.

I Millennial comprendono i nati tra il 1980 e il 2000 circa. Analizzati dai reparti marketing di mezzo mondo, i Millennial sono stati una delle generazioni più difficili da etichettare. Di conseguenza, anche per l’industria vinicola è stato difficile sfruttare le loro caratteristiche. Al riguardo, la Hammond ha commentato: “Fino ad ora il settore vino si è solo in minima parte interessato all’impatto finanziario di questa generazione. Per questo io dico di spostare l’attenzione non sul loro potere d’acquisto ma sul come hanno ridefinito la brand communication.” È quindi giusto chiedersi: in che modo i Millennial hanno ridefinito la comunicazione di un marchio?

La curiosità non ha ucciso questo gatto

Un buon punto di partenza per rispondere a questa domanda è sapere che i Millennial sono la generazione più istruita della storia. Il 39% dei Millennial americani ha almeno una laurea triennale ed è interessante notare come a guidare questo innalzamento nel livello di istruzione siano state le donne. Questa tendenza trova conferma nel fatto che i Millennial sono assetati di informazioni: un recente sondaggio di LinkedIn ha riscontrato come questa generazione sia la più curiosa tra tutte quelle attualmente impiegate nella forza lavoro. Si può inoltre riconoscere un Millennial dalla sua spontaneità e dal suo essere abituato a vivere in un mondo “in-demand”.

Come influiscono queste caratteristiche sulla brand communication? Per prima cosa, che i brand che cercano di attirare l’attenzione di questo gruppo devono essere facilmente accessibili, la loro comunicazione deve essere user friendly e sembrare in tutto e per tutto “autentica”. Tutto deve essere accessibile con un solo click. È una generazione che vuole sempre di più, e ogni azienda deve essere in grado di darglielo.

Posso fare qualsiasi cosa meglio di te… ma online

Ovviamente, i Millennial sanno sostanzialmente tutto sul mondo social. Ci sono cresciuti insieme, l’hanno visto nascere e assumere la presenza massiva che ha ad oggi. Lo vivono e lo respirano tutti i giorni. Facebook, Twitter, Instagram, sono gli apparati attraverso cui condividono e cercano informazioni. Se da una parte i Millennial sono tendono a mostrare aspetti della loro vita privata sui social più di altre generazioni, dall’altra, al contrario delle precedenti non sono così disposti a sacrificarla.

La sostenibilità sociale deve essere il tuo pane quotidiano

La loro curiosità si estende anche al campo della sostenibilità sociale. Quando un Millennial si accorge che i suoi ideali di autenticità sono raggiunti dal tuo prodotto, allora comincerà a preferirlo. Un articolo di Forbes lo spiega: “al contrario delle generazioni precedenti, i Millennial guardano al di là della qualità del prodotto e si concentrano maggiormente sulla qualità del processo con cui quel prodotto è stato costruito. Chiaramente, ciò significa che faranno delle brutte scoperte su alcuni dei loro brand preferiti…”.

Queste nozioni, come si ampliano al mondo del vino? Questi aspetti del comportamento dei Millennial, come possono essere utili al wine sector? Per scoprirlo non resta che assistere alla sessione che Polly Hammond terrà a wine2wine 2019.