Il Gorgona di Frescobaldi: un vino sostenibile al quadrato

Nov 2, 2020

Un vino è sostenibile quando è sostenibile il suo intero processo produttivo. La sostenibilità di una bottiglia non deriva solamente dalla conduzione delle vigne dal quale è ricavata, ma ha a che fare anche con altre fasi del suo ciclo, come l’assunzione delle risorse umane e l’imbottigliamento. Il vino sostenibile per eccellenza è prodotto con fonti di energia rinnovabili, senza pesticidi e metalli pesanti, ha una bottiglia ecocompatibile e un tappo riciclabile. La cantina che l’ha messo sul mercato applica la sostenibilità sociale, promuove l’inclusione, ha un work-life balance studiato apposta per i suoi dipendenti e tiene progetti formativi per la comunità dove opera. Su questo ultimo punto in particolare si è concentrata Frescobaldi, che con il progetto “Frescobaldi per Gorgona” ha creato un vino sostenibile al quadrato.

Un’isola unica

La Gorgona è l’isola più piccola dell’Arcipelago Toscano. Abbandonata e ripopolata più volte, l’isola è stata sede di monaci eremiti ma anche punto di appoggio per pirati. Per la sua conformazione a prevalenza montuosa, vari tentativi di coltivazione delle terre dell’isola sono andati a male, costringendo gli agricoltori trasferitisi qui a reinventarsi come pescatori. Dal 1869 una parte dell’isola è occupata da una colonia penale all’aperto che ospita solo detenuti nel loro ultimo periodo di condanna. Oltre ad essere l’unica isola-penitenziario in Europa, la Gorgona ha un’altra particolarità: il suo approccio alla riabilitazione dei detenuti. Sulla Gorgona i carcerati possono muoversi liberamente, lavorare a contatto con la natura e imparare una professione. In pratica, il posto perfetto per produrre un vino sostenibile.

Un progetto educativo

Il progetto “Frescobaldi per Gorgona” nasce a luglio 2012, quando Lamberto Frescobaldi in persona riceve una e-mail da Maria Grazia Giampiccolo, l’allora direttrice del penitenziario. Con una comunicazione inviata a più di cento cantine, la Giampiccolo cercava un’azienda disposta ad occuparsi delle vigne dell’isola e contemporaneamente aiutare i detenuti ad acquisire nuove abilità. L’unico a rispondere all’appello fu proprio Frescobaldi. Dopo aver visitato l’isola ed averne subito il fascino, nel 2014 Frescobaldi ha raggiunto con l’amministrazione penitenziaria un’intesa per 15 anni di collaborazione. Ad oggi sono più di 50 i detenuti che hanno lavorato – completamente stipendiati dall’azienda toscana – nei due ettari e mezzo di terreni demaniali vitati della Gorgona. Ogni anno le persone che lavorano in vigna cambiano ed è interessante notare come la scelta dei collaboratori non venga effettuata da Frescobaldi ma dalla polizia penitenziaria, che qui svolge un vero e proprio ruolo di educatore.

Un vino sostenibile (sul serio)

Il Gorgona è sostenibile perché viene prodotto in coltura biologica e con un minimo intervento da parte dell’enologo. Non solo, è sostenibile perché frutto del lavoro di una categoria a rischio. Dando lavoro a dei carcerati, insegnando loro delle abilità che gli saranno utili una volta tornati alla vita reale, Frescobaldi aiuta una fascia debole nel suo riavvicinamento alla società. In poche parole, con questo progetto Frescobaldi va al di là delle mura della sua azienda e si impegna a lavorare sulla comunità che lo circonda, un credo fondamentale della sostenibilità sociale e conseguentemente, della sostenibilità. Il Gorgona è un vino sostenibile perché ha indirettamente abbattuto il tasso di recidività dei detenuti dell’isola toscana: nel mondo, un ex-detenuto ha l’80% di possibilità di ricadere nello stesso tipo di crimine commesso in passato, ma scende al 20% se durante la sua permanenza in carcere ha acquisito competenze richieste dal mondo del lavoro. Per i dipendenti di Frescobaldi sull’isola il tasso di recidività si è abbassato allo 0%. Non solo hanno aumentato le proprie possibilità di trovare un lavoro specializzato, hanno anche messo da parte una cifra che li aiuterà a ricominciare con il piede giusto.