Giancarlo Gariglio

Giancarlo Gariglio nasce il 25 settembre del 1975. Dopo studi classici, si laurea alla facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino. Nel 2001 approda alla corte di Carlo Petrini e dello Slow Food di Bra, dove collabora alla nascita e allo sviluppo del sito internet dell’associazione gastronomica. Con il trascorrere del tempo cresce il suo forte amore per il vino e per la cultura contadina che lo accompagna. Inizia a far parte delle commissioni regionali di degustazioni della guida “Vini d’Italia” (Gambero Rosso – Slow Food), per poi entrare a far parte in pianta stabile delle commissioni finali che assegnano i Tre Bicchieri.

È il curatore dell’edizione 2008 della “Guida al Vino Quotidiano” di Slow Food Editore. Dal 2003 ad oggi scrive e collabora con diverse testate: oltre alla rivista Slow Food di cui è stato redattore, con La Stampa di Torino, il Manifesto, Famiglia Cristiana e la Repubblica. Nel 2007 organizza l’evento “Vignerons d’Europe” a Montpellier in Francia. Grazie anche a questa esperienza, è tra i fondatori il 29 luglio del 2008 della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI).

Il Consiglio Direttivo della FIVI lo sceglie come primo Segretario generale dell’Associazione. Nel 2010 partecipa all’ideazione della guida Slow Wine e dall’edizione 2011 diventa il curatore della stessa. Con l’edizione 2012, la guida Slow Wine viene tradotta e pubblicata anche in lingua inglese e tedesca. Autore e curatore di altri numerosi titoli di Slow Food editore tra i quali “Easy Wine”, “Le Migliori 100 Bollicine d’Italia”, “I migliori 100 Vini Rosa d’Italia”. Dal 2021 è coordinatore della rete tematica internazionale dedicata al vino Slow Wine Coalition e ideatore del nuovo grande evento fieristico – Slow Wine Fair – che si è tenuto a Bologna dal 26 febbraio al 1 marzo 2022. Dall’edizione 2023 è il curatore unico della guida Slow Wine.

Guide vini italiane: sono ancora efficaci strumenti di comunicazione?

Tra i diversi strumenti per la diffusione della cultura del vino italiano, le guide enologiche hanno storicamente due compiti principali: premiare i produttori dei vini citati e aiutare i lettori a orientarsi nell’offerta a disposizione. È ancora così? Il panel di esperti riuniti per questa sessione presenterà le proprie opinioni a riguardo, confrontandosi sull’attuale ruolo delle guide per le diverse realtà coinvolte. Per i produttori, si esploreranno le concrete opportunità rappresentate dal partecipare alle selezioni per una guida. Si discuterà inoltre chi sono i lettori di queste pubblicazioni e a quali specifiche domande cercano risposta. Si parlerà anche della guida enologica in sé come prodotto editoriale, considerandone le diverse declinazioni cartacea, digitale o sotto forma di App.